21/12/2007
                        
 

Interpellanza parlamentare per salvare il futuro del Canneto di Caronia

21 dicembre 2007

E' stata presentata in Parlamento un'interpellanza bipartisan sul futuro del Gruppo di osservazione dei fenomeni di Canneto di Caronia, primo firmatario il senatore Bartolo Fazio del Pd. Il documento è sottoscritto da sedici senatori siciliani, di entrambi gli schieramenti e chiede al Presidente del Consiglio notizie sul sistema di monitoraggio dell'area del Messinese interessata da fenomeni elettrici ed elettromagnetici e sulle misure che il Governo intende

adottare per assicurare, ed eventualmente potenziare, il Gruppo interistituzionale che si occupa di studiare i fenomeni.
“Da quando si è insediato il Gruppo Interistituzionale di osservazione i fenomeni si sono ridotti sensibilmente e gli incendi sono cessati – afferma Fazio - . Ma il futuro del Gruppo è incerto perché da un anno aspetta mezzi e risorse e gli abitanti di Canneto potrebbero essere lasciati soli. Non vorrei che Canneto di Caronia diventi l’ennesima pagina, tipicamente italiana, nella quale, superati il clamore e l’attenzione del momento, si faccia cadere tutto nel dimenticatoio e si lasci così ad un’intera comunità il timore, forse non del tutto infondato, che certi episodi, gravi ed inquietanti, possano verificarsi di nuovo. Mi sono fatto promotore ed ho presentato un’interpellanza al Governo, che ha raccolto l’adesione di altri sedici senatori siciliani, per sapere in che modo l’esecutivo intende scongiurare questo pericolo. Ritengo che il Governo debba intervenire per evitare la cessazione del monitoraggio. Quella che, purtroppo, debbo ammettere, pare ogni giorno sempre più probabile”.
L’attività posta in essere dal Gruppo, costituito nel 2005 proprio a seguito del verificarsi dei fenomeni incendiari che interessarono, persino in assenza di allacciamento alla rete elettrica, alcune abitazioni del centro tirrenico, ha tra l’altro consentito di circoscrivere l’ambito delle indagini, escludendo che all’origine del fenomeni possano esserci cause naturali e concludendo per la non riconducibilità degli stessi agli impianti tecnologici della zona (ferrovia elettrificata, rete di distribuzione dell’energia elettrica, impianti di radiotelecomunicazione). Le attuali conclusioni del Gruppo interistituzionale vanno nella direzione dell’origine artificiale dei fenomeni e, più in particolare, delle emissioni elettromagnetiche impulsive ed episodiche, capaci di generare una grande potenza concentrata in frazioni di tempo estremamente ridotte.
Da un anno, il Gruppo non può contare nemmeno sulla regolare manutenzione dei macchinari ed attende, forse invano, che il sistema predisposto per il controllo del territorio venga rivisitato alla luce delle più recenti esigenze e delle osservazioni effettuate sul campo. “Questo, va detto, a corrispettivo di un’attività di monitoraggio e controllo prestata con competenza e serietà – aggiunge Fazio - lontano da riflettori e proclami e senza alcun costo aggiuntivo per la collettività, dal momento che i componenti il Gruppo operano già all’interno di pubbliche istituzioni”.