“A Palermo tutto ciò che viene chiamato Terzo Polo è un’altra cosa”. A dirlo è Bartolo Fazio, leader siciliano dell’Api, che nella corsa alle Amministrative non ha condiviso la scelta di Massimo Costa.
I rutelliani si presenteranno con una lista propria aperta al contributo di movimenti e associazioni civiche (al momento se ne contano una ventina) e potranno esprimere un proprio candidato a sindaco.
“Non siamo usciti dal Terzo polo – spiega Fazio – ma contestiamo il percorso di alcuni partiti, su tutti di Fli. In primis perchè sulla candidatura di Costa non siamo stati coinvolti e poi perchè non c’è chiarezza sul progetto”. Quindi precisa: “Il Terzo polo è uno schieramento formato, a livello nazionale, da Udc, Fli ed Api; A Palermo non si capisce cosa sia”. Questa è una delle ragioni per cui Api ha accettato di stringere un patto con movimenti e associazioni. Tra questi “Il popolo per Palermo domani” dell’ex Difensore civico Antonio Tito. “Abbiamo invitato le forze politiche a fermarsi per riflettere – dice Tito – per via della drammatica situazione economica del Comune. Finora, registriamo, solo riscontri negativi, segno di una scarsa responsabilità dei partiti. La città è al default. Il Sindaco che verrà eletto rischia di consegnare subito le chiavi del Comune alla magistratura. Per questo abbiamo chiesto al prefetto Latella di dichiarare lo stato di dissesto prima delle elezioni”. Ed ancora :«Se persiste questo quadro politico, siamo pronti a correre da soli. Se invece prevale la forza della ragione siamo pronti ad unirci con chi mette in primo piano il programa”.
L’identikit del candidato Sindaco, secondo l’Api e i movimenti civici che lo sostengono, non sarebbe quello di Massimo Costa. «Per Palermo – concludeTito – serve una persona che conosca la macchina comunale. Non è il momento di sperimentare, serve un intervento chirurgico. Il rischio è che le tasse schizzino alle stelle e che si perdano migliaia di posti di lavoro”.
La sicilia – 3 marzo 2012
